"Era una collina...Sembrava un
panettone. Un enorme panettone posato da un gigante sulla pianura. Si sollevava
di fronte a noi a un paio di chilometri. Dorata e imensa. Il grano la copriva
come una pelliccia. Non c'era un albero, una punta, un'imperfezione che ne
rovinava il profilo. Il cielo, intorno, era liquido e sporco. Le altre colline,
dietro, sembravano nani in confronto a quella cupola enorme"(pg. 16-7).



Ho scelto
questi immagi perché l’albero solo è molto interessante a me. Non posso
dimenticarlo. Anche sempre vedo il grano molto dorato e il cielo scuro come
questa immagine. Il posto dove giocano è diverto e chiaro ma il mondo intorno
da loro è duro e serio. La collina è una fuga.
Sono d'accordo con Stephanie. Ho visualizzato una immagine molto simile quando stavo leggendo questo brano. Ho già scritto che Ammaniti riesce a descrivere splendidamente le cose del romanzo e le sue descrizioni dei vasti campi di grano non fanno eccezione. Anche se c'è solo un numero finito di modi in cui si può descrivere un campo di grano, Ammaniti lo fa in modo spettacolare.
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